Sturno – La seconda edizione del “Premio Bontà 2011” è stato assegnato a due giovani ragazze sturnesi: Adriana Maglio e Mariantonietta Saccone. Che si sono distinte per essersi dedicate interamente alle esigenze di aiuto di alcuni loro familiari. La scelta è maturata in seguito ad una lunga e non facile valutazione da parte di tutta la commissione giudicatrice formata da: Angelia Grella Vice Presidente dell’Avos, Patrizia Tecce , il parroco di Sturno Padre Pierangelo Pirotta e Rezziero Stanco. La scelta in rispetto del regolamento, ha tenuto conto di quelle prerogative insite del premio: bontà, spirito di sacrificio, umanità, disponibilità, amore verso il prossimo. Le due destinatarie di questa importante onorificenza, hanno dimostrato di essere degne di questo premio e di saper diffondere e rappresentare questi grandi valori appartenenti al patrimonio umano e sociale. Le due ragazze Bontà, sono state premiate dal sindaco di Sturno Aurelio Cangero e dal parroco di Sturno Pierangelo Pirotta. Un anno speciale per la terza edizione del premio Bontà Citta di Sturno che quest’anno è stato intitolato all’indimenticato Antonio Di Sibio, instancabile volontario dell’Avos e persona dall’animo nobile e generoso. Un’immagine di Antonio è stata posta al centro di un balcone del Municipio di Sturno fin dalle prime ore del mattino. Il suo nome è stato più volte ricordato dal palco in riferimento alla sua bontà e disponibilità, ed al nome di Antonio tutti i presenti gli hanno tributato un lungo ed interminabile applauso. La serata è stata presentata da Rezziero Stanco che come sempre ha condotto con entusiasmo ed impegno tanto da coinvolgere l’intera piazza municipio gremita per la circostanza. Il premio che consiste in un assegno di mille euro per ogni premiato, è stato donato dal benefattore di origine sturnese che ha voluto dar vita a questa iniziativa e che per la sua proverbiale riservatezza – come ha sottolineato lo speaker durante la manifestazione – vuole continuare a rimanere nell’anonimato, continuando a fornire il suo appassionato contributo per l’amato paese d’origine.
Mariantonietta Saccone
E’ cosa davvero meravigliosa rilevare, al giorno d’oggi, nelle persone virtù che, elevandole l’animo, conferiscono loro la dovuta dignità che attira e invita all’emulazione.
Un modello di simile risorsa risplende la figura di Mariantonietta Saccone.
In possesso del Diploma delle Scienze Sociali, convinta che suo padre da solo, non può attendere ai lavori campestri, ne fa le veci, intervenendo là dove egli non può operare.
Provvede a che, nel tempo propizio, il terreno venga lavorato e seminato, che riposi nel suo sonno invernale senza scosse e senza sovvertimenti, che germogli in primavera e che fruttifichi in estate.
Non trascura di coltivare l’orto: traccia solchi, interra piantine che nel momento opportuno brulicano di ortaggi dalla specie più svariata.
Ben volentieri ne dona a chi è nel bisogno, in segno di omaggio, ne dona a famiglie amiche.
Ogni bene di cui abbonda la sua dimora è frutto del proprio lavoro, delle proprie braccia.
In tutta questa operosità, non tralascia di rinfrancare gli anziani nonni, vuol renderli felici ricorrendo ad ogni stratagemma, racconta delle sue giornate nei campi, del suo futuro da condividere con colui che sicuramente si adopererà per la sua felicità.
Tutto questo è poca cosa, però è valido a farli uscire, anche se solo per attimo, dalla loro monotonia così grave in età avanzata e con i tanti acciacchi da sopportare.
Se è vero, come effettivamente lo è, che al giorno d’oggi le persone hanno bisogno più che di maestri di testimoni, l’esempio di Mariantonietta brilla come modello cui riferirsi e da cui attingere.
Per questa miriade di pregi Le viene conferito il Premio della Bontà.
Adriana Maglio
E vero si, che ogni persona è un mondo a sé stante, ma, nella peculiarità può sussistere una capacità stupefacente di tramutare se stessi al fine di tributare vita per gli altri.
Tanto spicca nella concittadina Adriana Maglio, eletta per il conferimento del premio della “Bontà”
Laureanda in lettere classiche, è davvero degna di lode, per il suo prodigarsi al sostegno del fratello affetto da cecità assoluta e alla madre sofferente e con scarsa deambulazione.
Accompagna con tale trepidazione il fratello da descrivergli ogni realtà in cui si imbattono con ricchezza di particolari, perché resti nitidamente impressa nella sua mente;
Sempre paziente e generosa lo sorregge, lo guida, condividendo le sue ansie.
Altrettanto disponibile è per la sua mamma: la sostiene, si adegua ai suoi passi: ora brevi, ora più lunghi, indugia con Lei, la incoraggia e le infonde fiducia, fa balenare speranza nella sua mente.
La bellezza vera è in lei: si riflette nell’amore che coltiva per il fratello nella sua malattia, nella vecchiaia della mamma che rialza.
Senza accorgersene Adriana conduce la sua esistenza sulla terra, ma sotto una luce che proviene dal cielo.